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venerdì 24 aprile 2015

Parole che ci parlano

Ciao oggi condivido con voi una poesia di Erri De Luca "Mare nostro che non sei nei cieli" sui i migranti e il mare che li custodisce.








"Mare nostro che non sei nei cieli
e abbracci i confini dell'isola e del mondo
sia benedetto il tuo sale
sia benedetto il tuo fondale
accogli le gremite imbarcazioni
senza una strada sopra le tue onde
i pescatori usciti nella notte
le loro reti tra le tue creature
che tornano al mattino
con la pesca dei naufraghi salvati

Mare nostro che non sei nei cieli
all'alba sei colore del frumento
al tramonto dell'uva di vendemmia,
Ti abbiamo seminato di annegati
più di qualunque età delle tempeste
tu sei più giusto della terra ferma
pure quando sollevi onde a muraglia
poi le abbassi a tappeto
Custodisci le vite, le visite cadute
come foglie sul viale
Fai da autunno per loro
da carezza, da abbraccio, da bacio in fronte
di padre e  madre prima di partire"

Erri De Luca



Quando leggo questa poesia penso a un mare che coccola, che abbraccia vite ormai spezzate e mi trasmette un emozione dolce di questo mare che gli fa da da padre e madre...si mi piace per questo anche se è una cosa bruttissima.





A presto




Agnese

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